Pemio Nazionale di Poesia e Narrativa dedicato alla Bicicletta e al suo mondo

La locandina de Il Bicicletterario - IV edizione: storie di bici nella storia

Locandina IV edizione de Il Bicicletterario
Per il primo anno, la location d'elezione per la foto di locandina fu la sommità del promontorio di Monte D'Oro, con la sua antica torre di avvistamento e la vista sul Golfo di Gaeta: due anni fa fu lo stabilimento ex-Sieci, splendido esempio di archeologia industriale, situato sul lungomare di Scauri (LT); per la scorsa edizione è stato scelto il borgo medievale di Minturno, con i suoi suggestivi vicoli; alla quarta edizione de Il Bicicletterario, il set allestito per la realizzazione della foto di locandina, è ospitato dal Comprensorio Archeologico dell'Antica Minturnae. In particolare, lo scatto su cui è caduta la scelta, è ambientato sulle gradinate del maestoso Teatro Romano incluso nell'area.
Tra le vestigia di un glorioso passato - e sotto un sole rovente -, il nostro fotografo di scena, Bruno Carlo, si è prodigato in una serie di scatti molto belli, tra i quali è stato arduo stabilire una preferenza. Ma tant'è, bisogna farlo, e all'unanimità ci si è orientati per quello che potete ammirare in locandina, che qui proponiamo anche nella versione 'nuda', scevra dalle informazioni pur necessarie alla diffusione del Premio. Forse perché è l'inquadratura che meglio evoca lo spirito con cui si intraprende questa nuova avventura...

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"La storia delle storie" - © Bruno Carlo
Abbiamo deciso di dedicare l'edizione a Thomas Ashby e Lucos Cozza, (a quest'ultimo è intitolata anche la Biblioteca della Bicicletta, che è tra i partners de Il Bicicletterario) due archeologi che hanno fatto della bicicletta il mezzo con cui esplorare, scoprire e riscoprire la nostra storia millenaria e che hanno legami profondi con il Lazio e il nostro territorio - in particolare, il primo dei due, ha grandi meriti nella rivalutazione dell'Antica Minturnae.
Non potevamo non cogliere la possibilità offertaci dal Direttore del Comprensorio, Dott.ssa Giovanna Rita Bellini, e dalla Soprintendenza, per eseguire gli scatti e anche per girare le scene del video-spot di presentazione (a cura di Dafni Scotese - a proposito: il testimonial è il nostro simpatico e disponibilissimo conterraneo Pasquale Tucciarone): un'occasione unica per celebrare la storia, chi l'ha portata alla nostra attenzione col suo lavoro, la bicicletta, la letteratura e la cultura nel senso più ampio!
A voi, dunque, il giudizio. Il nostro è - ma potremmo essere di parte - molto positivo...
Ah, se poi qualcuno volesse aiutarci a diffondere la locandina, può aprire questo link, scaricarla e stamparla per affiggerla in biblioteche, librerie, ciclofficine o altro: non temete, non ci offendiamo!

















Pasquale Tucciarone interpreta l'archeologo in bicicletta, personaggio liberamente ispirato alle figure di Lucos Cozza e Thomas Ashby. Inizialmente un po' restio (non ama apparire) alla proposta di essere il testimonial de Il Bicicletterario - IV Edizione, si è poi convinto, dimostrando grande partecipazione, entusiasmo e pazienza! Nella vita fuori dal nostro set, è ingegnere elettronico con tante passioni (la bici, la moto, il bricolage, la lettura) ma il lavoro e la famiglia prevalgono su tutto: quindi le coltiva con moderazione. Ha 60 anni, si è laureato a Napoli, vive a Scauri (LT) e lavora a Roma, ma spesso va in trasferta "sono quindi cosmopolita o, forse, semplicemente nomade", ci dice scherzosamente (oppure no?). Sua la bicicletta in locandina, abbandonata nel '44 dai tedeschi in ritirata dai nostri territori: l'ha chiamata 'Ein'.















Bruno Carlo è l'autore dello scatto che potete ammirare nella locandina della IV Edizione de Il Bicicletterario.
Classe 1964, nato a Minturno (LT), vive da sempre a Scauri (LT).
Fotoamatore - una grande passione la sua - iscritto silver al Programma CPS Canon dal 2015, ha effettuato i suoi primi scatti in 35mm nel 1981, i generi che predilige sono: straight - street, people e ritratto e reportage.
Ha avuto la sua prima bicicletta nel '79, una Girardengo in alluminio, che da qualche hanno ha anche restaurato per bene: è stata la compagna di molte uscite ed escursioni, in solitaria o di gruppo.
Se doveste chiedergli un suo pensiero dedicato alla bici, con un sorriso sincero, vi risponderebbe che "la catena della bicicletta é l'unica che ci rende liberi e ci porta dove vogliamo andare".


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IL BICICLETTERARIO - IV EDIZIONE

 


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